giovedì 19 marzo 2015

Frammenti #1

Non sono una di quelle persone che fanno delle date il racconto della loro vita.
Già ai tempi della scuola, nonostante la mia formidabile memoria per i numeri, non riuscivo a farmi rimanere in mente tutte quelle date di storia.
Ricordo i compleanni, alcuni avvenimenti che forse sono coincisi con date facili da ricordare... 
Non ricordo il giorno in cui lei ha dormito la prima volta in casa nuova, nè la prima volta che ha parlato di se come singolo individuo e nemmeno quando lui è andato via.
Ricordo però Lunedi 22 Aprile come fosse ora, l'ultima volta che noi siamo stati noi.
L'ultimo pranzo tutti insieme, quando più di ogni altra volta avrei voluto allungare il tempo per sentirmi ancora  per un pò parte di noi.
Si dice che il tempo sistemi le cose, che tutto passa. Spero sia vero, ma ho la netta sensazione che con alcune ferite si impari a convivere, ma il segno che lasciano sarà sempre li, pronto per risvegliare i ricordi.

1 commento:

  1. Cara D. Oggi è il 22 aprile. Guarda fuori: il sole splende, c'è un magnifico cielo azzurro, le peonie sono in fiore. Non so dirti se tutto passa, non tutto si cancella completamente, il vuoto o quello che ci ha fatto soffrire profondamente non sparisce come per magia. Le ferite lasciano un segno, è normale. Ma come la sbucciatura sul ginocchio di un bambino, con il tempo si attenua, i contorni si sfumano e la tristezza pian piano si fa meno acuta. Cambia il modo di sentirla, il tempo porta il necessario distacco e ti aiuta a vedere le cose anche in una luce diversa. Certo, ne resta traccia come parte del tuo vissuto, che però è pieno di momenti belli e sereni e di quelli devi far tesoro. Un abbraccio.

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